Centro storico Como, tetti, case, abitazioni dall'alto, lago 5

Un 2024 che nasce con ottime premesse sul fronte turistico. I numeri delle prenotazioni alberghiere sono altissimi e anche per la primavera-estate di quest’anno si attende il “tutto esaurito”. Negli ultimi anni il flusso degli arrivi nel Comasco è aumentato notevolmente, con una attrattività in costante crescita. I visitatori stranieri giungono soprattutto da Stati Uniti (l’effetto George Clooney si fa sempre sentire), Germania, Regno Unito, Francia e Svizzera. Ma anche il fronte interno non è sottovalutare, con gli ospiti che arrivano prevalentemente  da Lazio, Piemonte, Veneto, Campania e Toscana. 

Nel 2023, rispetto al 2022, è stato registrato in provincia di Como un incremento di circa il 30% di pernottamenti rispetto all’anno prima. Un esempio simbolo di questa espansione è la scelta di Villa Balbianello – il bene del Fai più visitato in Italia – di optare per il numero chiuso degli ingressi, che nel 2023 sono stati 200mila, con sempre più presenze dai Paesi anglosassoni e da India ed Arabia Saudita. 

Villa Balbianello, uno tra i luoghi più “gettonati” dai turisti

Ulteriori numeri importanti diffusi dalla Camera di Commercio: a fine 2023 le localizzazioni lariane che operavano nel settore del turismo erano  7.636 (di cui 5.055 in provincia di Como e 2.581 di Lecco). Un aumento del 15% rispetto al 2016. Un anno non casuale, questo, visto che nel 2015 si è svolto a Milano l’Expo, evento che ha segnato una svolta positiva per questo settore in tutta la regione. 

Sul fronte occupazionale il comparto del turismo lariano (Como e Lecco), a fine 2023, dava lavoro a oltre 31.300 addetti, pari al 10,6% della forza lavoro totale impiegata in loco (contro l’8,2% della Lombardia e il 10,4% dell’Italia). Quelli delle aziende comasche erano quasi 22.000 (l’11,8% del totale provinciale).

Sempre secondo i dati della Camera di Commercio, a fine 2023, quasi metà delle localizzazioni turistiche lariane operava nel comparto della ristorazione (47,4%: oltre 3.600 unità); i bar rappresentavano quasi un terzo di tutte le realtà del comparto (30,2%: circa 2.300). Gli alloggi erano il 18,3% (poco meno di 1.400 localizzazioni); agenzie di viaggio, tour operator e attività connesse componevano il restante 4,1% (poco più di 300 unita).

Un largo afflusso, dunque, con un territorio che sta vivendo un cambiamento epocale, non senza  problemi. Uno dei temi di discussione è l’aumento degli affitti brevi, che comporta la diminuzione di residenti nei principali luoghi, a partire dalla città. Si registra l’incremento degli ospiti, ma anche dei prezzi degli esercizi commerciali, il che può essere un problema per chi a Como vive o lavora. L’afflusso da “tutto esaurito” non è facile da gestire, ad esempio sul fronte dei trasporti, di ogni tipo con le strade che costeggiano il lago, la “Regina” e la “Lariana” che faticano a contenere il largo afflusso di automobili e pullman. 

Sarà necessario un punto di equilibrio, come ha avuto modo di sottolineare Barbara Mazzali, assessore a Marketing territoriale e turismo della Regione Lombardia. “Bisogna armonizzare la straordinaria e solida crescita del comparto turistico lariano – ha sottolineato Mazzali –  con le esigenze delle comunità locali e di territori-gioiello, ora tra le prime mete a livello nazionale, insieme a Roma, Venezia e Firenze”.

“Proprio a fronte di questo successo turistico – ha spiegato ancora l’assessore regionale –  vanno prese misure per contestualizzare il fenomeno turistico al territorio. A partire da un’attenta programmazione e da una efficace gestione di servizi e attività che veda al centro i lombardi che lo vivono. Bisogna sempre ascoltare le nostre comunità. E certamente l’impegno è di trovare soluzioni che facciano convivere turismo e cittadini in un clima di reciproca soddisfazione”.

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