Il Monumento ai Caduti

I “grandi classici” del territorio comasco. Sono le mete più famose al mondo, imprescindibili per chi arriva sulle rive del Lario. Luoghi che sono pronti ad accogliere i tanti turisti che arriveranno da ogni parte del globo. I primi dati relativi alla stagione 2024 dicono che il lago anche per quest’anno sarà uno dei posti più gettonati del nostro Paese. 

Si parte dalla città, con i suoi monumenti, le vie del centro, il quartiere Razionalista, le passeggiate sul lungolago. Nell’elenco dei posti da vedere non possono mancare le chiese, il Duomo (con la porta della Rana e il posto da dove Alessandro Volta seguiva la messa)  le basiliche di San Fedele e di Sant’Abbondio (patrono della città). Villa Olmo è un gioiello dell’architettura neoclassica, raggiungibile dopo una rilassante passeggiata sulle rive del Lario, che tra l’altro passa davanti a Villa Gallia e Villa Saporiti, che ospitano l’amministrazione provinciale. Como è capitale del Razionalismo, corrente architettonica che si è sviluppata proprio un secolo fa: un percorso non può non comprendere Palazzo Terragni-Casa del Fascio in piazza del Popolo, e il quartiere tra viale Puecher e viale Sinigaglia, con il palazzo Novocomum, stadio, hangar, Monumento ai Caduti e le sedi delle società sportive. 

Il Faro Voltiano a Brunate

Dalla città ai paesi sul lago, in cui concedersi passeggiate, shopping nei negozi tipici, pranzi e cene nei ristoranti, magari degustando un piatto “classico” come il risotto con il pesce persico o, più in generale, pesce di lago, come il saporitissimo “missultin”. E da qualche parte si può anche trovare una particolare variante della carbonara, ovviamente a base di pesce. Località come Bellagio – con le sue vie del centro, Villa Melzi, Punta Spartivento e la frazione San Giovanni -, Cernobbio, Tremezzina – che fa parte dei “Borghi più belli d’Italia” – Argegno e Menaggio possono essere la meta di una gita. E poi Lenno (di fronte all’Isola Comacina) e Nesso, con il suo orrido e il noto ponte della Civera. Oppure Ossuccio, frazione della già citata Tremezzina, con il suo famoso campanile, visibile per chi passa sulla Statale Regina e il Sacro Monte con il Santuario della Beata Vergine del Soccorso. A poca distanza si trova Villa Balbianello, il bene del Fai, Fondo ambiente italiano, in assoluto più visitato. C’è poi l’Altolario con le sue bellezze paesaggistiche e i borghi di Dongo, Gravedona, Domaso, Gera e la riserva naturalistica Pian di Spagna e Lago di Mezzola.

C’è poi l’imbarazzo della scelta per chi ama le escursioni in montagna, con ampia scelta in Valle Intelvi  – “polmone verde” della provincia  –  o nel Triangolo Lariano (Corni di Canzo, Monte San Primo e Bolettone, ad esempio). Momenti di relax possono essere offerte con un giro ai laghi briantei: Alserio, Pusiano, Segrino, Montorfano e Annone. 

Tante opportunità ricordando anche la centralità di Como per escursioni fuori dalla provincia, nella mondanità di  Milano, nell’austerità della  vicina Svizzera, o a Monza, con la Villa Reale e il suo autodromo. 

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