Luoghi famosi in tutto il mondo e celebrati ad ogni latitudine. In provincia di Como non ne mancano. Ma il territorio offre anche posti magari meno gettonati, ma non privi di fascino o di una storia particolare che merita di essere conosciuta. O che in ogni modo possono sollevare la curiosità dei visitatori.

L’Eremo di San Zeno in Valle Intelvi

Nel territorio lariano si trovano, ad esempio, le sorgenti di due corsi d’acqua che attraversano Milano, mettendola in crisi in caso di abbondante portata. Si tratta del Seveso e del Lambro. La sorgente del Seveso è a Cavallasca, nella Spina Verde, a poca distanza dal confine con la Svizzera ed è raggiungibile con una camminata in mezzo al bosco su un sentiero che non presenta particolari difficoltà. 

Stesso discorso per la sorgente del Lambro, pure in un bosco, nella zona di Piano Rancio, alle spalle del Colle del Ghisallo. E tra Asso e Canzo, in occasione di piogge copiose, è sempre spettacolare nella sua impetuosità la Cascata Valletegna, che tra l’altro segna la fine della Brianza. Un salto di 30 metri con le acque che poi finiscono nel Lambro. 

Non lontano si trova il Lago del Segrino, che ha la caratteristica di avere attorno un percorso pianeggiante riservato a pedoni e biciclette. Un anello disegnato tutto attorno allo specchio d’acqua amato sia da chi vuole concedersi una passeggiata tranquilla, sia da chi preferisce correre per tenersi in forma. 

Per rimanere nel Triangolo Lariano, è invece ben diverso il senso della visita che si può fare a Conca di Crezzo. In mezzo ad un bosco, si trova il monumento dedicato alle persone scomparse nell’incidente aereo dell’Atr 42. Il velivolo cadde in questa zona il 15 ottobre del 1987. Una visita è una sorta di viaggio nella memoria, per ricordare una tra le più gravi sciagure che hanno colpito il territorio lariano.

La funicolare dismessa a Lanzo

Prima si è parlato del Lago del Segrino, ma un altro luogo simile dove si può passeggiare all’aria aperta è il Lago di Alserio, nell’Erbese. Posto scelto anche da Checco Zalone per girare una scena del fortunato film “Che bella giornata”. A poca distanza, ma non è aperto al pubblico, ad Anzano del Parco si trova “Il mulino”, lo studio di registrazione utilizzato negli anni ’70 da Lucio Battisti, Mogol e da tanti famosi artisti. E’ fianco della “Collina dei ciliegi”, cantata dallo stesso Battisti nel 1973. A pochi passi è invece spesso aperta Villa Carcano, circondata da uno splendido parco.

Da Triangolo Lariano e Brianza alle valli ad Ovest del Lario, Valle Intelvi e Val Cavargna. Entrambe offrono moltissimi spunti per una visita. 

La Valle Intelvi offre molte opportunità per una passeggiata. Una mulattiera porta all’Eremo di San Zeno, chiesa che domina la Valle. Il sentiero non è agevolissimo e nel finale è piuttosto ripido. Si parte da Piano delle Alpi, che può essere la base anche per un giro al paese di Erbonne – borgo al confine tra Italia e Svizzera – in una zona in cui gli insediamenti sono segnalati fin dalla Preistoria. 

Menaggio, trincea della Linea Cadorna

A Centro Valle Intelvi, in località “Bolla”, si trova una big-bench, una panchina gigante da cui si può godere un bel panorama su tutta la valle. Alle spalle c’è il Monte Crocione, la cui vetta è raggiungibile con una scalata abbastanza tranquilla. In alto si trovano, per gli appassionati di esplorazione di strutture abbandonate, i resti degli impianti di risalita che fino a qualche anno fa erano operativi. 

Sempre per rimanere in tema di strutture dismesse, a Lanzo Intelvi,  in zona Belvedere, c’è la vecchia funicolare che una volta collegava con il Lago di Lugano, a Santa Margherita di Valsolda. L’esercizio è cessato nel 1977. Non lontano la vetta della Sighignola, con, anche in questo caso, una visione panoramica a largo raggio tra Italia e Svizzera. 

La Valle Intelvi offre molto anche per quanto riguarda gli edifici religiosi. Tra tutti spicca il Santuario di San Pancrazio a Ramponio Verna, costruito alla fine del XIV secolo. 

Dalla Valle Intelvi alla Val Cavargna, un territorio posto tra il Lago di Lugano e le Prealpi della Svizzera. Usi e costumi vengono mostrati al Museo della Valle di

San Pancrazio a Ramponio

Cavargna. Tra i posti che meritano una visita, le trincee della Linea Cadorna (a San Nazzaro) e le chiese di montagna, Nostra Signora della Salute, nella località Lugone e l’Oratorio di San Lucio (a 1.542 metri) sull’omonimo passo. 

Riavvicinandosi al Lago di Como, fortificazioni della Linea Cadorna si trovano anche sulla Crocetta, località alle spalle di Menaggio. 

Itinerari interessanti anche per chi è appassionato di vicende storiche. A Giulino di Mezzegra c’è il punto dove il 28 aprile del 1945 vennero fucilati Benito Mussolini e Claretta Petacci. Vicende storiche che vengono ricordate a Dongo nel Museo della Fine della Guerra. 

A Nord del Lario comasco numerosi i paesi che possono essere visitati, come Gravedona ed Uniti, Domaso o, sui rilievi che guardano al lago,  borghi come  Trezzone, Livo e Dosso del Liro. Luoghi apprezzati anche da chi predilige il trekking o giri in mountain bike.

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